Tab Article
Il racconto di una vocazione, di una chiesa conciliare del sud e di una straordinaria esperienza sociale. "Insomma il mio posto nella chiesa è questo cantuccio insignificante di Foggia, dove vivo con gioia e libertà la mia fede. Non adoro il diritto canonico, ma ne comprendo l'utilità come è utile uno scheletro per un bel corpo. Ascolto con rispetto e attenzione i pronunciamenti dell'autorità ecclesiastica, ma non rinuncio al giudizio e all'analisi della mia coscienza. Non posso fare a meno di dissentire, quando mi sembra che essa stia barattando la profezia con un pò più di potere; quando si chiude in silenzi colpevoli, nei momenti in cui bisognerebbe alzare la voce contro i potenti di turno. Ma non me ne scandalizzo, perché questa è stata sempre una tentazione ricorrente per tutte le chiese. Devo ricordarti le allucinanti ambizioni di Innocenzo III? Ma Dio gli fece nascere accanto San Francesco. Vogliamo ricordare la chiesa d'Inghilterra che si vendette ai capricci di Enrico VIII? Ma Dio le mise accanto Tommaso Moro. E' stato così sempre, dai tempi di Costantino in poi."