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Questo breviario è il risultato delle riflessioni personali di un samurai d'Occidente che si attribuisce il diritto di giudicare solo a condizione di pagarne il prezzo in prima persona. Un breviario che è un atto di accusa verso un'Europa che sta naufragando sotto la pressione di una immigrazione selvaggia, che sta perdendo definitivamente la sua coscienza di "culla della civiltà" umana. Essa può salvarsi solo riconquistando attraverso la rivoluzione della Tradizione la propria identità, con un ritorno alle fonti spirituali della propria essenza, con una lettura rinnovata dei propri poemi fondatori, soprattutto dell'Iliade. Non sono soluzioni politiche, quelle tracciate in questo volume, ma un'altra visione del mondo e della vita, che attinge alle nostre fonti più autentiche. Sono la base su cui costruire la vita personale di ciascuno di noi: famiglie, nazioni e comunità viventi. Ma possiamo trarne ugualmente i principi senza i quali una grande politica non può concepirsi.