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«La forza di questa fabbrica è nella qualità dell'operaio Smi», dirà Salvatore Orlando il giorno dell'apertura del Museo ricordando il suo avo. La Fabbrica di munizioni della famiglia di industriali Orlando si impianta nella Montagna pistoiese a inizio Novecento, sconvolgendo equilibri presenti da secoli e legati ad attività e ritmi lavorativi tradizionali, ma nell'arco di qualche generazione si fa spazio nell'identità culturale della popolazione fino a diventarne parte integrante. Principale fonte di lavoro per la popolazione della zona e una delle maggiori industrie del pistoiese, i lavoratori si identificano con essa e con i suoi successi, indipendentemente dalla loro opinione riguardo le cause della fine di questa utopia: per loro resta l'orgoglio di averne fatto parte, di esserne stati studenti e operai. L'autrice ripercorre parallelamente la storia di questa fabbrica di munizioni e della Montagna pistoiese, degli Orlando e di Campo Tizzoro, dell'utopia che ne ha tenuto uniti i destini per quasi un secolo, tra guerre mondiali, lotte e Resistenza, toccando i vari temi che via via essa interseca. Il villaggio operaio di Campo Tizzoro è emblema di tutto ciò.