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Un viaggio a perdifiato nell'opera e nella vita di Luigi Di Gianni, uno dei maestri del nostro cinema. Un'indagine puntigliosa che va dagli anni dell'apprendistato, al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla Rai dei pionieristici esordi; dal cinema etnografico, alle suggestioni kafkiane, fino al cinema e ai programmi televisivi più personali. Faremo conoscenza così dei tanti testimoni di un ben ricco Novecento, incontrati da Di Gianni: Ernesto De Martino, Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Luchino Visconti, Luigi Vannucchi e tanti altri, in un lungo periodo che va dal Fascismo, alla Ricostruzione e fino agli stenti dei nuovi italiani, raccontati -anche- dal Neorealismo, ed oltre (la tragedia del Vajont, ad esempio). Il tutto, nel mondo densamente popolato di evanescenti entità di Di Gianni, con la presenza sempre incombente, e viva, di alcuni insostituibili numi tutelari, oltre Kakfa, Jack London e Dostojevsky, ma anche quella di mostri come Lon Chaney e Boris Karloff, o l'altra ancora di autentici mostri di bravura quali Carl Theodor Dreyer od Orson Welles, Joris Ivens o Werner Herzog.