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Il volume raccoglie gli Atti del Convegno dal titolo "La Russia tra rivoluzioni e riforme" che si è tenuto a Perugia il 9 novembre 2011 presso la Facoltà di Scienze Politiche. L'occasione è stata utile per ripercorrere un secolo ricco di avvenimenti durante il quale in Russia sono state gettate le basi per la nascita di una coscienza nazionale fortemente progressista. Nuove ÿgure politiche entrano in scena durante la rappresentazione di una tragedia, quella del popolo russo alle prese con un regime dispotico e illiberale. Grazie alla nuova mentalità politica cominciano ad allentarsi le catene alle caviglie della società civile, divisa fra schiavi, servi della gleba, contadini, artigiani militari e nobili. Tra le menti più brillanti di inizio XX secolo spicca Pëtr Arkad'eviç Stolypin, l'uomo che avrebbe potuto salvare la monarchia dalla deriva a cui era fatalmente destinata. La sua opera riformatrice, che lascia dietro di sé detrattori ed estimatori, arriva forse troppo tardi. La rivoluzione del gennaio 1905 e le sommosse popolari imprimono al disfacimento della monarchia un'accelerazione inaspettata e incomprensibile sia allo zar che alla nobiltà parassitaria che lo circonda. In fondo, Nicola II che non ha la sapienza del suo avo Alessandro I, né il coraggio dimostrato dal nonno Alessandro II, è un sovrano debole e soprattutto in balia degli eventi che lo travolgono a più riprese, dalla deludente sconfitta contro il Giappone all'ingresso nel primo conflitto mondiale. Sullo sfondo di questo disastroso scenario vi sono le idee rivoluzionarie, le nuove teorie socialiste sul ruolo del proletariato urbano e l'insoddisfazione dei ceti contadini e servili per la miope politica zarista intenta a procrastinare sine die la risoluzione del problema agrario.