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Nata dall'incontro fra eredità delle avanguardie e innovazione tecnologica, la net.art si presenta come un ventaglio di pratiche artistiche che combinano la sperimentazione formale sui codici della Rete con un uso rinnovato delle tecniche di comunicazione, dando vita a una serie di sconfinamenti in domini apparentemente distanti tra loro: estetica della connessione e del plagio, hacktivism e sabotaggio creativo, sperimentazione identitaria negli interstizi del cyberspazio. Nata formalmente nel 1995, quando l'artista Vuk Cosic adottò il termine in opposizione all'art on the net, la net.art non usa Internet come mero medium per la diffusione di opere d'arte tradizionali, ma si caratterizza per il gioco identitario e la manipolazione dei software e dei flussi informativi. Net.art come arte di fare network: trasformare l'esperienza della navigazione in una narrazione in cui i personaggi ridisegnano continuamente i sentieri su cui camminano, in un percorso di fruibilità che mette in crisi l'idea di prevedibilità e la fiducia verso le interfacce con cui siamo soliti dialogare.