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Il volume propone una raffinata testimonianza di un collezionismo raro, quello del libro d'artista, che in Corrado Mingardi ha il suo maggior esponente italiano. Il titolo, che richiama quello di un famoso libro con litografie originali di ispirazione cubista che Robert Delaunay dedicò alla Ville Lumière nel 1926, vuole sottolineare l'importanza straordinaria che Parigi, capitale delle arti nei secoli XIX e XX, ebbe anche per la nascita, lo sviluppo e la diffusione internazionale del libro d'artista. Con libro d'artista o "livre de peintre" si definisce un'edizione per lo più limitata nel numero delle copie che associa al testo opere di grafica originale appositamente realizzate dagli artisti, che spesso furono i migliori pittori e scultori del momento, nella loro libera unità di intenti con gli autori del testo e su sollecitazione e cura di editori lungimiranti. Della collezione personale di Corrado Mingardi, vengono presentati cento libri d'artista che permettono di ripercorrere per sommi capi la storia del genere: quasi tutte le grandi personalità e le correnti artistiche dei due secoli vi si trovano infatti rispecchiate. Da alcuni grandi libri dell'Ottocento illustrati da artisti come Eugène Delacroix o Edouard Manet alla sezione dedicata al Novecento, introdotta da Pierre Bonnard nel 1900 che, oltre a inaugurare emblematicamente il nuovo secolo, tenne a battesimo le edizioni di Ambroise Vollard e segnò l'inizio del fervido impegno dei grandi artisti dell'avanguardia nell'illustrazione del libro.