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È il 1997: Carla Maria, un'anziana signora di bella presenza, si trova improvvisamente proiettata nel proprio passato. Sfugge alle domande, evita l'argomento. Poi comincia a ricordare e a raccontare. Lo fa ripescando nella sua memoria e nel suo cuore, un po' spaventata, un po' orgogliosa. E i riconoscimenti cui aveva dovuto rinunciare in gioventù arrivano, inaspettati, nella vecchiaia. Suo figlio Vittorio - all'inizio quasi per gioco, poi sempre con maggior convinzione - ha deciso di rendere giustizia a una pittrice di talento e a una donna (e madre) meritevole, restituendo a Carla Maria Maggi ciò che il passato le aveva tolto. [...] A stupire è anche la qualità delle opere, sia le tele - che peraltro lasciano intravedere una crescita stilistica che avrebbe certo trovato ulteriori sviluppi nel tempo - sia i disegni. Sorprende anche la disinvoltura con cui la giovane pittrice si è mossa nel più ampio spettro di soggetti: dalle composizioni floreali ai nudi fino ai ritratti. Con poche opere Carla Maria ha tracciato un percorso di notevole spessore, dimostrando talento e un'innegabile fiducia nelle proprie possibilità.