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La pittura di Anselm Kiefer (1945) è il risultato di una solidificazione della memoria storica, dove le materie, dalla sabbia al piombo, dai girasoli alle fotografie, insieme all'iconografia di paesaggi e di persone, di navi militari e di architettura, rimandano allo spessore del tempo e alle figure della cultura mitteleuropea. I suoi dipinti, di grande formato, sono infatti attraversati dai miti e dalle leggende che segnano la letteratura e il pensiero antichi. Un percorso, iniziato dal 1969, la cui articolazione è documentata nella grande monografia, curata da Germano Celant, in occasione dell'importante antologica al Guggenheim di Bilbao. Nel volume le pitture e le sculture di Kiefer trovano risonanza e trattazione anche nelle sue parole, attraverso le decine di interviste e di inedite dichiarazioni rilasciate nel corso del tempo. Un insieme di centinaia di opere, tra installazioni, libri, fotografie, sculture e pitture a olio che segnano la storia dell'arte contemporanea, per il loro continuo rimando simbolico e filosofico alle radici del pensiero occidentale.