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Questa è la storia di un vaso sumerico creato da un modesto vasaio di Uruk per ordine del re-sacerdote della famosa città mesopotamica. Attraverso millenni, e lunghi periodi di oscurità, il vaso cade nelle mani di personaggi famosi, finché finisce la sua singolare carriera in una grigia e dimenticata bacheca del Louvre. L'immaginazione ironica dell'autore scolpisce episodi ben conosciuti nei quali appare il vaso; ne sono protagonisti, tra gli altri, il faraone Djoser, la regina Hatshepsut, il grande condottiero egizio Thutmose III, l'imperatore Claudio, il re dei Franchi Clodoveo, Guglielmo IX di Aquitania (il primo trovatore), Luigi XV di Francia, Madame De Pompadour, Jean-François Champollion, Napoleone... Scene brevi e intense, il cui insieme rivela quanto il caso incida sulle vicende umane; come vittorie, sconfitte, ed eventi siano solo segni contingenti, vaghi, condannati all'oblio.