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Legatissimo ai luoghi che lo hanno visto crescere e formarsi negli anni della giovinezza, in "La finestra sul Sile" l'autore decanta le bellezze naturali di Treviso e della sua provincia, la civiltà nei costumi e nelle relazioni sociali dei trevigiani e propone qualche riflessione sul mistero che lega ogni essere umano all'ambiente in cui vive immaginando che i luoghi possano rigenerarsi con vibrante emozione nella memoria di coloro che li hanno amati e vissuti intensamente. La consapevolezza delle proprie radici rende tutti gli uomini legati alla propria terra, ai luoghi dove sono cresciuti alimentandosi, giorno per giorno, dei relativi prodotti tipici, respirandone i profumi, ammirandone i paesaggi, le albe e i tramonti. Così sentiamo di appartenere ai luoghi ove sono sepolti i nostri cari e dove si sono versate lacrime e sangue per la libertà e il benessere, luoghi nei quali presente e passato si fondono in uno stupore unico sul mistero della vita.