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La Prima Guerra Mondiale mise le premesse e la Seconda ne applicò tragicamente le conseguenze. Le scienze europee che fino ad allora dialogavano in un confronto serrato e costruttivo, furono utilizzate per le esigenze del potere e dei i suoi strumenti: la guerra, il terrore, lo sterminio. L'Umanesimo fu accantonato e con esso le sue scienze-coscienze-conoscenze. Recuperare questo inestimabile patrimonio di idee è possibile ma necessita di intellettuali che lo riportino alla luce. Alecssandr Bielca (Sasha) era uno di questi: la psicologia sua scienza-passione. In questo libro se ne narra la storia o almeno quello che ne sappiamo, perché, lui stesso, fu vittima di quel processo straniativo che distorce, mistifica e porta all'oblio. Ebbe la fortuna di conoscere persone quali Freud (che lo coccolò), Pavlov (del quale fu segretario particolare), Vygotskij (sincero amico), Anochin (collaboratore), Lurija (amico e collaboratore), Lacan (nel mezzo della contestazione del '68), Skinner (ne fu consulente), Chomsky, Kandel e... molti altri. Li ritroveremo in questo racconto di umana e scientifica "avventura".