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Da puro riferimento iconografico o curiosità sfiziosa, la tecnologia è divenuta parte integrante del linguaggio artistico contemporaneo che ha privilegiato il nesso umano/meccanico, ovvero naturale/artificiale. Una certa invasione di campo di tali tematiche è osservabile ai giorni nostri anche nella moda. Se il timore di non riuscire a controllare umanisticamente i prodotti avanzati della scienza ha spesso spinto a utilizzare l'orizzonte tecnologico e la futurologia come sfondi di utopie negative, altrove si nota il dominio che in genere gli artisti esercitano sulla paura dell'ignoto derivante da un futuro scientificamente governato. Non altrimenti, nella moda, tessuti, metodi di produzione e programmazione high-tech sono divenuti consueti. Il raffronto tra moda e tecnologia presente in questa raccolta di studi non solo dà conto dello stato delle ricerche, ma si allinea alle propensioni cyborg che emergono nelle recenti collezioni. Per i contenuti trattati la pubblicazione può interessare, non solo storici dell'arte e della comunicazione, ma anche professionisti del settore tecnico e tessile, distributori del "prodotto moda" e centri di documentazione.