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Questo libro è una lunga incitazione al cambiamento che, chi scrive, rivolge per primo a sé. Nasce dal racconto dell'esperienza diretta di trasformazione, voluta e ottenuta dall'autore, nel modo di alimentarsi e di relazionarsi agli altri, inusuale e meno conformista rispetto a quanto appreso in famiglia, nell'ambiente e nella cultura edonistica e della velocità, che oggi caratterizzano i paesi occidentali. L'autore, in seguito al cambio di visione sul cibo, ha interrotto con successo e definitivamente, da un giorno all'altro, il manifestarsi di disturbi e malattie ordinarie ma pervicaci, di quelle di cui tutti soffriamo nel corso della vita. Altro obiettivo dell'opera consiste nel portare il focus su aspetti del cibo, e di singoli alimenti, che sono poco conosciuti dal grande pubblico e che concernono le virtù spesso nascoste e gli effetti vitali o fatali di ciò che mangiamo. Il cibo è medicina. La prima medicina, come sosteneva Ippocrate. Il libro è infine corredato da ricette, raccontate e fotografate, che permettono all'autore di spiegare con pochi concreti e semplici esempi come, salvando canoni gastronomici di gusto e nutrizionali, si può uscire dall'abitudinarietà inconsapevole e dal conformismo, come quello - per esempio - di pensare che una frittata si possa fare solo con le uova.