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"Sono indipendenti, crescono da sole. Sono un po' anarchiche, vanno dove vogliono e non si lasciano comandare. Sono robuste e irriverenti, non cercano complimenti e ignorano l'adulazione. Si offrono naturalmente all'utilizzo di ogni vivente, allo sguardo, all'olfatto, al gusto, al calpestio. Sono libere e liberamente disponibili, non hanno prezzo. Sono come l'aria, come l'acqua libera, come il mare aperto, non hanno padroni: sono beni comuni". In questo modo il messaggio intrigante e provocatorio contenuto nel titolo si aggira tra le pagine del libro, insinuandosi tra nozioni di botanica, richiami alla filosofia della natura, preparati erboristici, gustose ricette e suggerimenti per un giardino poco conformista. Ed il lettore, di pagina in pagina, mentre apprende rimedi erboristici ed impara sfiziose ricette gastronomiche, viene indotto a rielaborare il punto di vista comunemente negativo verso le "malerbe" ed a ripensare le categorie tradizionali che includono persino i canoni estetici nelle logiche del mercato.