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L'Unione europea, a sessant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, corre oggi un reale pericolo di disgregazione. Non sono soltanto gli equilibri di potere a essere in gioco, ma gli stessi valori finora condivisi, quali democrazia, internazionalismo ed economia di mercato, che hanno costituito l'essenza della costituzione europea. I paesi membri e le sue istituzioni devono riflettere sugli errori commessi e adottare riforme coraggiose che la rendano più vicina ai bisogni dei cittadini e le restituiscano la credibilità perduta. I saggi raccolti in questo volume rappresentano una riflessione sui principali temi da affrontare per sbloccare l'impasse e rimettere in moto le istituzioni. La premessa comune degli autori è che quanto fino a oggi costruito è un patrimonio ancor valido per affrontare le sfide del mondo globalizzato e del tumultuoso cambiamento delle tecnologie, in Italia e nell'Europa intera. Senza cadere nell'illusione che un ritorno al nazionalismo offra una via migliore, o anche solo percorribile, al recupero di sovranità e al consolidamento delle nostre democrazie. Al contrario, i popoli europei possono conservare la loro sovranità solo condividendola. Per l'Italia, un'uscita dall'euro e dall'Unione sarebbe una scelta suicida. Prefazione di Marta Dassù, Stefano Micossi e Riccardo Perissich.