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Il discorso sulla qualità della giustizia si è consolidato a livello europeo da diversi anni. L'eco si riflette non solo nel dibattito e nell'elaborazione culturale degli attori del sistema giustizia, ma anche di recente nelle riforme proposte per allineare il sistema giustizia italiano agli standard internazionali. Negli ultimi anni il dibattito sul sistema giudiziario italiano, e in particolare sul ruolo politico della magistratura, si è fatto infuocato e ha superato lo stretto ambito degli specialisti. Le soluzioni proposte, gli interventi normativi e organizzativi attuati, i metodi di valutazione e di monitoraggio dell'impatto delle riforme hanno integrato i saperi propri dell'azione istituzionale - soprattutto quella particolare azione che è il "rendere giustizia al cittadino". Questo volume si avvale di risultati consolidati della ricerca scientifica e di un dialogo regolare con i principali attori del settore per riflettere sul buon governo del sistema giustizia. Propone un'agenda di iniziative, realizzabili senza variare la normativa, accomunate da un'idea semplice e ad alto potenziale di impatto istituzionale: la giustizia è una, unica per tutti i cittadini, mentre i saperi e le competenze di cui il sistema giustizia ha bisogno per poter funzionare al meglio sono necessariamente plurali. Formazione, monitoraggio, valutazione e cooperazione fra magistratura, avvocatura e università: un'agenda volta a una politica interistituzionale a somma positiva che interessa chi si occupa di servizi e tutela dei diritti, sia dal lato della domanda che dell'offerta. Le proposte sono rivolte tanto ai cittadini quanto ad avvocati, magistrati e funzionari. I programmi sono risorse indispensabili per la formazione di professionisti e capi ufficio, per il monitoraggio dell'azione della magistratura e per favorire il dialogo e l'informazione. Questo lavoro è ispirato dalla attività di ricerca e studio iscritta nel quadro della collaborazione interistituzionale Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e Ministero della Giustizia, così come è configurata dalla Convenzione quadro firmata il 27 gennaio 2016 a Roma.