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I mutamenti dell'economia, derivati dall'ultima crisi mondiale e dagli squilibri nei mercati finanziari, incidono profondamente sul costituzionalismo e sulle ragioni stesse dell'esistenza di una sfera pubblica. La giurisdizione amministrativa, sensibile alle molte e nuove problematiche che emergono a seguito della crisi, controlla socialmente, per sua missione, l'esercizio dei poteri pubblici - o di quel che ne resta - dimensionando legalmente l'intervento dello Stato nell'economia e nella regolazione dei mercati. Al giudice amministrativo spesso tocca anche assicurare l'effettività dello Stato sociale di diritto messo in questione dalle politiche governative di spending review legate alla crisi fiscale dello Stato. Le tecniche di controllo giurisdizionale dei poteri pubblici, alla luce di tali scenari, e degli apporti delle scienze economiche cambiano, si affinano: lo stesso rapporto fra economia e diritto è in questione, avendo l'economia assunto un primato nelle scienze sociali che condiziona di fatto la vita del diritto, il ruolo stesso del giudice muta in relazione a tali fenomeni ed alle incalzanti trasformazioni ad essi connesse. Prefazione di Luciano Violante.