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All'inizio del 1961 Charles "Lucky" Luciano aveva sessantatré anni e ne aveva dedicati più di metà al crimine, controllando la malavita organizzata degli Stati Uniti in modo quasi ininterrotto anche durante i quindici anni di esilio in Italia. Voleva che un giorno si sapesse la verità, come la vedeva lui, sulla sua vita, sulle sue ambizioni, su ciò che aveva fatto per realizzarle, sui suol crimini, sulle persone che aveva conosciuto e con cui aveva avuto rapporti d'affari. Non voleva, tuttavia, che tutto ciò venisse pubblicato subito, ma solo più tardi, quando né lui, né le altre persone coinvolte in quelle vicende sarebbero più stati perseguibili. Ne nacque il desiderio di veder realizzato un film sulla sua vita a cui egli stesso avrebbe collaborato: la pellicola però, incontrò il veto da parte degli altri mafiosi. Luciano aveva comunque sviluppato una sintonia con lo sceneggiatore che seguiva il progetto del film, e nei dieci mesi che seguirono gli raccontò la storia della sua vita fin nei minimi particolari. Si trattava di Martin Gosch, uno degli autori di questo libro, e Gosch gli fu accanto al momento della morte. Questo libro narra la storia di Luciano come lui l'ha raccontata: la storia del capo della criminalità organizzata, di come quell'organizzazione prese forma, si ingrandì e prosperò. Tra vanità e vendette, nelle parole del boss si svela la storia della Cosa Nostra americana e dell'uomo che in essa decideva e impartiva gli ordini.