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Questa favola racconta l'innocenza. Quella che non ha età, non ha confini, non ha gabbie etniche e religiose... Racconta lo stupore che muove l'uomo verso il suo simile e la gioia della conoscenza che abbatte gli steccati della paura, del pregiudizio e del sospetto. Uno strano personaggio si aggira nei vicoli del paese e sui sentieri di una vallata ai piedi dello Sciliar in Alto Adige. Nessuno l'ha mai conosciuto ma tutti lo chiamano così: "l'indiano". Circolano brutte storie sul suo conto. Matteo lo incontra, casualmente, durante una passeggiata nel bosco. Ha paura, si nasconde dietro un cespuglio mentre l'indiano danza e sussurra strane parole al vento. Improvvisamente il bosco si anima di fantasmi: indiani coi coltelli, serpenti verdi, donne che danzano. Matteo fugge a perdifiato sotto una pioggia battente. Ma da quel momento la vita cambia. La paura lo spinge alla ricerca della verità in una immersione appassionata nel favoloso mondo degli indios Kayapò e delle culture amerindie...