Tab Article
"Arcobaleni sul mondo" è una disperata richiesta di aiuto del singolo che affoga nell'indifferenza generale, senza una parola di conforto, un sorriso, una carezza. È un grido contro le ipocrisie sociali e religiose di una società dell'apparenza in cui il cristianesimo è vissuto come pura esteriorità senza vere emozioni interiori, senza applicare la parola nella propria vita. È la denuncia di poca carità cristiana nei confronti del fratello handicappato, del sofferente, del portatore di problemi irrisolti nella sua vita. La soluzione, a volte, è intravista dal poeta nei suoi sogni che parlano del Signore, della sua benevolenza ma anche della sua rabbia che finisce, però, quasi sempre col perdonare e concedere un'altra occasione all'uomo. "Dopo il temporale c'è sempre il sereno, all'orizzonte compare l'arcobaleno: dopo la notte, l'alba arriva puntuale; un nuovo giorno ripete il rituale". L'uragano è passato, la natura ha sfogato la sua rabbia ancora una volta; a suggello di un nuovo patto del mondo con il cielo, compare l'arcobaleno. Quella scala eterea e variopinta invita tutti a salire in alto, verso il cielo per uscire dalla dannazione esistenziale quotidiana ed inaugurare una nuova era sociale.