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Sospinto da nuove conquiste filosofiche, Francesco Andrea Maiello, da peccatore incallito, torna alla solita, sempre più convinta scrittura sull'anima per acquisire la completa catarsi, in modo da poter accedere alla luce della verità e godersi così la sua visione contemplativa (la contemplazione, infatti, rappresenta il quinto e ultimo grado della conoscenza).