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Atmosfere gotiche e suggestive, linguaggio di altri tempi, sofisticato e ricercato, che rivela abilità e una padronanza linguistica fuori dal comune. Intrighi di corte e amanti, passioni soffocate dalla Ragion di Stato e ancora vampiri e assassini, il tutto ben confezionato da un autore che scrive in prosa, ma lancia chiari intermezzi poetici, che arricchiscono ulteriormente un'opera che fa della bellezza formale una delle sue carte vincenti. Polverelli descrive luoghi e scenari che viaggiano sul limite del paranormale e dell'illogico, senza però mai sconfinare nella completa irrazionalità. Tutto ciò va ad arricchire la verosimiglianza dei racconti, che si mostrano così al lettore come plausibili e provocano, ove possibile, ancor più turbamento.