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Il periodo indagato da Mimmo Oliviero è la seconda metà del '700, durante il quale l'immagine di Capri turistica incominciò a formarsi; un periodo caratterizzato da una ingiustificata avarizia di scritti riguardanti l'Isola laddove l''800 ed il '900 ne contano innumerevoli. Per riconoscere percorsi e panorami del '700 l'autore si serve prevalentemente, dunque, di raffigurazioni del territorio disegnato o dipinte (la fotografia naturalmente non esisteva ancora) riuscendo a collocare in questo periodo storico l'inizio delle fortune di Capri, che prima comincia a comparire nelle mappe e nelle parole dei rari visitatori, poi "in the distance" negli sfondi di scene che s'occupavano d'altro, dipinte da paesaggisti del Nord Europa, autori inglesi, francesi e tedeschi che mostrarono l'Isola in scene costiere del Golfo riprendendola sempre più da vicino, poi sola nel mare ed infine dall'interno per annotarne scorci nei loro sketchbook inaugurando quella prassi pittorica che nell"800 degenerò in un delirio raffigurativo sopravvissuto fino a '900 inoltrato.