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Roddy Doyle torna ai grandi temi che hanno incantato i suoi lettori fin dall'epoca dei Commitments, raccontandoci le storie di una Dublino popolare e vivissima, nella quale ciascuno di noi si può rispecchiare. Tredici racconti che insieme compongono una sorta di "romanzo corale", che ancora una volta dà prova del talento dello scrittore irlandese nel saper riscattare le piccole cose, conferendo loro una straordinaria forza evocativa. Il tema dominante è quello della mezza età, e della crisi che inevitabilmente essa porta con sé. I protagonisti, tutti uomini, sono in qualche modo toccati da una perdita - del loro posto nel mondo, del potere, della virilità, della salute o dell'amore - e sono alla disperata ricerca di sé o delle glorie del passato. C'è la storia di una coppia sposata da tempo, che sembra trovare in un cane l'ultimo, fondamentale motivo per stare insieme, finché il cane non sparisce improvvisamente, rimettendo tutto in discussione. E c'è un gruppo di amici dublinesi che durante una vacanza in Spagna continuano a vivere come se fossero a casa, a bere, parlare, ubriacarsi, fino a un momento di epifania nell'arena, durante una corrida... E c'è la vicenda di una coppia giovane, che si perde e si ritrova - forse - in un'altalena continua di silenzi cercando un senso a un rapporto che molto probabilmente non ne ha più, mentre la nube del vulcano islandese ricopre di cenere l'Europa e la loro storia...