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Nella lettera del 21 ottobre 1914, inviata a Giovanni Gentile, Giuseppe Prezzolini suggeriva di pubblicare i testi con i quali Croce e lo stesso Gentile avevano da poco dato corso alla "concordia discors" sul modo di intendere l'idealismo e l'attualismo. Il direttore de "La Voce", come motivo ufficiale, adduceva il fatto che la sua rivista si era esaurita e che probabilmente i suoi lettori gradivano rileggere in unico contesto i quattro saggi. A distanza di cento anni riproporre i due saggi di Croce e i due di Gentile non costituisce un'operazione di revisione culturale né tanto meno un mero lavoro di ricerca filologica. Si tratta di una ricorrenza che, ancora una volta, consente di tornare sulle pagine più significative della filosofia italiana contemporanea nell'ampio contesto della cultura europea ed internazionale.