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Questo libro contiene una ricostruzione dettagliata della genesi del principio di corrispondenza di Niels Bohr e ne fornisce un'interpretazione volta a chiarire il ruolo cruciale che esso svolse nell'orientare le ricerche in fisica atomica condotta dallo stesso Bohr tra il 1920 e il 1927. La meccanica quantistica, sviluppata negli anni Venti e Trenta da Bohr, Heisenberg, Born, Schrödinger e Dirac rappresenta una delle svolte più profonde della scienza del Novecento. L'obiettivo centrale del libro è la ricostruzione della genesi storica della complementarità, un concetto che Bohr mise a fondamento della sua interpretazione della meccanica quantistica. Questo concetto è stato da sempre giudicato, dagli oppositori di Bohr e della cosiddetta interpretazione di Copenhagen della fisica quantistica come un mero espediente linguistico per mascherare la fragilità concettuale e filosofica della nuova teoria. Particolarmente attivo in questo senso fu Albert Einstein. Il libro dimostra l'infondatezza di queste obiezioni alla luce di una corretta interpretazione del pensiero di Bohr.