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La storia di Francia che Chateaubriand aveva in mente non vide mai la luce: l'Analisi ragionata resta incompiuta, e ciononostante appare del massimo interesse sia per lo studioso e appassionato di Chateaubriand, sia per lo storico. Malgrado alcune lacune, vi vengono tracciati con chiarezza i lineamenti di una filosofia cristiana della storia che vede, nella monarchia costituzionale, il punto d'arrivo di un lunghissimo percorso politico e sociale verso la libertà inizato con gli antichi franchi. L'erudito è presente soprattutto nelle pagine dedicate alla Francia carolingia e medievale; ma cede volentieri il passo, nel ritratto dei sovrani, e nella ricostruzione di eventi famosi - quali le disfatte trecentesche ad opera degli inglesi, o gli orrori delle guerre di religione - al grande narratore che ricrea, con stile impareggiabile, le pagine dei cronachisti. Attraverso le tempeste della storia, e fino alla vigilia del «diluvio rivoluzionario», assistiamo così al formarsi della grande nazione chiamata, nella visione dell'autore, a capeggiare i destini del mondo.