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La storia dell'umanità è una progressiva e inesorabile caduta dallo Spirito nella materia. Creato da principio con una natura soprannaturale simile a quella degli angeli, l'uomo è andato progressivamente perdendo il suo carattere divino originario, per assumere connotazioni sempre più terrene e materiali. La sua involuzione procede attraverso varie fasi, tradizionalmente indicate come età dell'oro, età dell'argento, età del bronzo, ciclo eroico ed età del ferro. La degradazione, connaturata all'istinto di autoaffermazione umano, è il risultato dell'allontanamento della creatura da Dio, il Principio Creatore: la molteplicità subentra all'Unità, la materia avanza ai danni dello Spirito, l'uomo si afferma a scapito di Dio. «Questa, e così fatta, sarà la vecchiaia del mondo: mancanza di religione, disordine, disinteresse per tutte le cose buone. Quando tutto questo sarà accaduto, allora il signore e padre, il dio il cui potere è sommo, si opporrà ai vizi e alla perversione generale, estinguerà l'errore e abolirà la malvagità... Allora egli richiamerà il mondo alla sua bellezza di un tempo, cosicché il mondo stesso sembrerà ancora meritevole di adorazione e di meraviglia, e con continue benedizioni e proclamazioni di lode il popolo di quei giorni onorerà il dio che crea e ricostituisce una così imponente opera. E questa sarà la nascita del mondo, cioè una riformazione di tutte le cose buone e una ricostituzione, santissima e reverendissima, della natura stessa, una volta che sia stato terminato il corso del tempo, che è ed era sempiterno e senza inizio» (Corpus hermeticum, "Asclepius", 26).