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Il discorso sui sogni è affascinante e problematico sviluppandosi su tesi contrapposte, che vanno dalla negazione di ogni loro validità, all'affermazione che essi siano soltanto un racconto camuffato di problematiche personali, alla rivalutazione delle antichissime concezioni proprie del mondo omerico, egiziano e babilonese, che consideravano alcuni sogni come messaggi e profezie di origine divina. Una rivisitazione pensosa di quell'antico concepire i sogni si deve a Jung, ai filosofi, agli studiosi della mente e in particolare della coscienza, fino ad alcuni studiosi che indagano sulla struttura intima della materia, che appare sempre di più come un insieme di onde, di vibrazioni e di suoni, inducendo a sospettare dell'esistenza di una dimensione ultrasensibile, ordinatrice delle cose del mondo e particolarmente interessata al pensare e al fare umano. La domanda di senso resta pressante nel cuore degli uomini, pur confusi dal rumore del consumismo e dalla illusoria necessità di apparire e di mostrarsi, in un atto recitativo frastornante.