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"E di che parla - si dovrà pur dirlo! - questa raccolta di profaqle scritte in lingua perugina? Di noi: del nostro modo di stare al mondo, del nostro indefettibile amore per l'Arco Etrusco, per le mura di conci in travertino e la torta di Pasqua, per la tramontana, la torta al testo col pregiutto e il torqlo (altra parola-test di pronuncia!). A questo libro non manca, oltre alla prevalenza di testi affabulatori, qualche nota poetica, che non sta certo nella rima, ma nei contenuti. Come in Na volta, che evoca inevitabilmente Ultimi, la celebre poesia di Giampiero Mirabassi, poeta togatus et laureatus, indiscusso paradigma letterario degli autori d'oggi nella lingua del Grifo". (Sandro Allegrini)