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Si dice che i sogni muoiono all'alba. Il pericolo semmai è se continuano anche da svegli sotto forma, magari, di fantasie errabonde, appunti di viaggio, tappeti volanti, Ali Babà, spezzoni di passato profumato o triste, splendori del buio sotto lune dispettose, finestre aperte per far entrare il tramonto e soli corrucciati su un monumento assiro saccheggiato dai secoli. Righe che corrono e s'inseguono in questo e in altri universi stellati. Così sono nati questi trentasei racconti. Brevi, e se lo spunto è buono lo giudicherà il lettore, usciti a forza dal cassetto dove hanno dormito per qualche anno. In più un episodio più corposo, il quinto, che vede protagonista Federico Gritti, antiquario di antiche origini, pronto a catturare una nuvola se assume la forma di un vetro di Murano. Spunti molteplici che segnano il percorso tra nomi di località vere o presunte, ore che si allungano come negli orologi di Dalì, deviazioni improvvise e imbronciate. Fondamentale è mai prendersi sul serio ma divertirsi e, ci si augura, divertire il lettore.