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Viaggiatori dispersi in un futuro troppo caldo per essere vero. Pubblicitari in carriera in fuga da se stessi. Adolescenti senza scampo. Musicisti jazz, homeless, scalatori, alieni atterrati sul pianeta Terra. E ancora: bottiglie di vino che raccontano una vita ormai giunta alla fine e cinici manager alle prese con l'ennesimo Negroni sbagliato. Sono alcuni dei protagonisti dei dodici racconti di Netflix party: esistenze giunte al limite, personaggi trasformati da scelte estreme ma anche oggetti e luoghi trasfigurati dall'attività umana. Scritte come fossero canzoni rock o brevi film dai dialoghi serrati, le dodici storie raccontano l'ansia, l'adrenalina, il senso di perdita, la follia, lo smarrimento che si provano una volta giunti al limite: quando le scelte valgono doppio, gli errori sono imperdonabili e la catastrofe sembra imminente. E pure, nonostante tutto, c'è un senso di profonda umanità racchiuso nelle scelte di molti dei personaggi. Quasi una sorta di resistenza a un mondo che ci vuole confinati.