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Sposatasi per procura con Ferdinando III, Re d'Ungheria e futuro Imperatore, l'infanta Maria Anna, sorella del Re di Spagna Filippo IV, lascia con grande corteggio Madrid il 26 dicembre 1629 e raggiunge Vienna il 26 gennaio 1631. Accompagnata dapprima dal Re suo fratello, poi dal Duca d'Alba Antonio Àlvarez de Toledo, infine dall'Arciduca Leopoldo V d'Asburgo, Donna Maria attraversa la Spagna, l'Italia e l'Austria con prolungate soste a Saragozza, a Barcellona, a Genova, a Napoli, ad Ancona, seguendo un itinerario inimmaginabile se non in tempi di allarme sanitario (la peste del 1630, quella dei Promessi sposi, sconsigliava senz'altro l'attraversamento della Lombardia) e dilatando di molti mesi gli abituali tempi di percorrenza. Lunghe sono le permanenze nelle città maggiori non tanto per la piacevolezza dei soggiorni (trascorsi in genere tra feste e devozioni), quanto perché c'è sempre qualcuno o qualcosa in ritardo, o perché, dovendosi modificare il tragitto e i mezzi di trasporto, bisogna mettersi d'accordo con Venezia e col Papa, o perché s'attraversa l'Appennino d'inverno. Attorno a un'Infanta di "pochissima cortesia" è un seguito di altezzosi personaggi, cardinali gelosi, viceré che si detestano, ambasciatori insofferenti, cui si aggiungono prìncipi vanesi attorniati da nobili sfaccendati: uno sciame di dorate cavallette che percorrono città e paesi tra saluti tonanti, ricevimenti fastosi, mirabili spettacoli, sontuose dimore, lautezza di vivande. Un mondo esclusivo e barocco di personaggi di gran titolo e di dubbio rilievo, celebrati da zelanti cronisti, anch'essi comunque chiamati ad intraprendere "una guerra illustre contro il Tempo".