Tab Article
Definito dallo storico Eric J. Hobsbawm come uno dei secoli più cruenti della storia a discapito delle innumerevoli conquiste sociali, scientifiche e tecnologiche che lo caratterizzano, il Novecento si presenta come una delle età più controverse per quella tensione dicotomica modernità/antimodernità che ha suscitato aspri dibattiti e polemiche non ancora sedate. L'antimodernità non deve essere, necessariamente legata a delle posizioni reazionarie, bensì ad una resistenza ragionata contro i mali della modernità dovuta a una viva sensibilità o alla capacità di prevedere lo sfacelo della società contemporanea. Come testimoniano i saggi contenuti in questo volume curato da Loredana Trovato, professore a contratto di Lingua Francese presso l'Università di Catania e di Letteratura Francese presso l'Università Kore di Enna, il rifiuto del mondo moderno si attua nelle forme più disparate: con il ricorso all'invettiva politica, all'accesa battaglia per le idee; c'è chi, invece, preferisce rifugiarsi in realtà 'utopiche'; c'è chi, infine, come Céline, abbandona qualunque forma d'engagement politico per darsi ad una poetica del désengagement.