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"Apoteosi dei corrotti suona come un intendimento amaro e paradossale: come è possibile celebrare un potere corrotto? Da che mondo è mondo il potere non solo si giustifica, ma provvede ad esaltarsi da sé - né mai del resto gli mancheranno apologeti e lecchini di vario genere. Ed ecco: ancorché sconsolata, tale premessa incoraggia il più scavezzacollo fra gli artisti ad articolare alla rovescia la visione allegorica e contundente, per giunta rendendola disponibile a chiunque, proiettandola sui muri, all'aria aperta". (Filippo Ceccarelli) (Testi di Filippo ceccarelli e Marco Travaglio)