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Nel suo testamento, raccomandò che per la formazione del figlio fossero usate le carte di Bacler d'Albe. Basterebbe questo per attestare la stima di Napoleone per il disegnatore e cartografo, pittore di battaglie. La "Carta" era e doveva essere uno strumento preciso, puntuale, rigoroso, sostrato su cui ogni potente basava la propria strategia politica e bellica. Uno strumento capace di fare la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Napoleone voleva il massimo per sé e per la sua discendenza e il massimo era il lavoro di Bacler d'Albe, che lavorò al suo seguito dal 1796 al 1814, diventando nel 1804 capo del "bureau topographique", ma soprattutto essendo ammesso ad assistere alle riunioni strategiche.