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La Basilica di Santa Cecilia sorge nel cuore della vecchia Trastevere, un angolo di meditazione nel quartiere romano conosciuto come il più festaiolo e mondano di tutti. Santa Cecilia era fin dall'antichità una delle martiri il cui culto veniva praticato maggiormente dalla comunità cristiana. Nel IX secolo avviene la costruzione del primo nucleo dell'attuale basilica, ampliato nel Medioevo con l'edificazione del portico, del campanile, dell'ala destra del convento e del chiostro. I primi restauri avvennero tra il 1540 ed il 1724, facendone uno dei siti di arte cristiana più importanti di Roma. Nel tempo è sempre stata luogo d'asilo e di accoglienza, per malati e afflitti, e di asilo per i fuggitivi dal vicino ghetto, durante l'occupazione tedesca. L'importanza artistica della basilica è motivata da numerose opere, quali il ciborio di Arnolfo da Cambio, le pitture di Pietro Cavallini e Guido Reni, ed il capolavoro di Stefano Maderno, la scultura raffigurante la santa nel momento della morte. I restauri degli ultimi decenni fanno ormai parte della storia della basilica e del monastero. Il volume illustra la storia e le opere, presentando anche un approfondimento e fotografie inedite sull'area archeologica, da poco restituita al pubblico e arricchita dalla scoperta di un battistero del V secolo.