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Questo volume raccoglie parte del lavoro preparatorio dei dottorandi dell'indirizzo di romanistica della Scuola di dottorato in scienze linguistiche, filologiche e letterarie della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Padova al 37° Convegno di Bressanone/Innsbruck (2009) su Ernst Robert Curtius e l'identità culturale dell'Europa (edito contestualmente dalla stessa Esedra, Padova). Le relazioni da un lato prendono in esame qualche aspetto del successo o dell'insuccesso della prospettiva critica di Curtius, puntando sulle recensioni e sulla ricezione della sua opera principale, Letteratura europea e Medio Evo latino (Spitzer, Auerbach, Zumthor, Croce, Faral, Frappier) con attenzione anche alle correzioni proposte alla sua prospettiva critica e alla teoria dei topoi, come nel caso di Menéndez Pidal e della "scuola ispanoamericana" di Curtius, sviluppando qualche spunto dello studioso (ars dictaminis Welttheater, traduzioni da Guillén, topoi: locus amoenus, «metafore relative a persone»), analisi di scrittori studiati da Curtius (Balzac e Proust).