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"Il regno del cinematografo non conosce confini", scriveva nel 1906 Georges Méliès, il grande pioniere francese nel suo viaggio alla frontiera del cinema. Questa è l'arte "più seducente", nel suo "far uso di tutte le altre messe assieme", ma soprattutto "immortale", perché "inesauribile" è ciò che può "concepire l'immaginazione". Sulla via mélièsiana s'incamminano i quattordici contributi raccolti in questo volume, che sono frutto del lavoro svolto nei corsi di Linguaggio del Cinema tenuti da Gian Piero Brunetta nella Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova. Le tappe del percorso proposto toccano momenti, figure e problemi della storia della 'settima arte' e dei suoi rapporti con la storia nazionale e internazionale, con la cultura e le poetiche artistiche - dall'esordio dell'avanguardia futurista ai film del fascismo sino alla sperimentazione americana degli anni Sessanta, dal film storico 'risorgimentale' al genere Western o al pastiche tarantiniano, insieme ai ritratti di alcuni dei grandi protagonisti del cinema, come Ejzenstein, Chaplin, Lynch, Kurosawa, Totò e Pasolini. Gli autori dei saggi sono tutti allievi della Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova e coltivano differenti interessi di studio e di ricerca.