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Catalogo della mostra "Farah Khelil. Surfacing", Officine dell'Immagine, Milano, 28 marzo - 11 maggio 2019. "Le opere della giovane e talentuosa Farah Khelil (Tunisia, 1980) nascono da un soffio emotivo, un attraversamento viscerale, prima ancora che mentale. Ritrarre la realtà, così come ci viene proposta ad un primo superficiale sguardo, non sarebbe altro che tradire il proprio inconscio, mascherandolo deliberatamente. La verità oggettiva delle cose, infatti, secondo l'artista non è altro che la riproduzione di una finzione, incapace di sostenere e interpretare appieno il carico dell'animo umano. Essa è irrimediabilmente sorda davanti alla deliberata confusione dell'universo interiore e, per questo, deve essere screditata e sostituita dalla sintesi di un nuovo "accadimento". Solo attraverso l'immaginazione, la magia della memoria e la decostruzione della realtà, si ha il potere di colmare quel vuoto, consentendo di raggiungere una dimensione percettiva inedita e per questo, assolutamente umana." (Dal testo "Archeologie della memoria" di Silvia Cirelli)