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Volume pubblicato in occasione della mostra "José Barrias. Collezionista di echi", Nuova Galleria Morone, Milano, 21 settembre - 10 ottobre 2017. Partire dal titolo è forse una modalità di procedere scontata ma chiarificatrice. Chi è un collezionista di echi? E cosa fa un collezionista di echi? È forse parente del Pastore errante dell'Asia e del Venditore di almanacchi? Senza dubbio un allevatore di polvere... La frase è estrapolata da uno scritto dello stesso Barrias che provava a dare una definizione di sé stesso, definizione calzante soprattutto in ragione della forte carica appropriazionista che lo contraddistingue in ogni ambito, letterario come visuale. Basta varcare la soglia del suo studio, che in buona sostanza in nulla differisce da una Wunderkammer, per rendersi conto che gli eterogenei elementi ivi contenuti - oggetti, scritte, disegni, fotografie, sculture, ecc... - si riverberano costantemente gli uni negli altri; tornano come presi dalla risacca in quello strano laboratorio di percezione visiva sotterraneo che è il suo atelier.