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Attraverso un'ampia messe di fonti archivistiche inedite e a stampa, il presente volume si propone non solo di ripercorrere le vicende che hanno portato allo sviluppo della rete assistenziale ed educativa per l'infanzia abbandonata sul territorio nazionale e, in modo particolare, nelle Marche, ma nello specifico, tenta di ricostruire il complesso dibattito culturale e politico che portò all'istituzione del brefotrofio consorziale di Osimo. Sullo sfondo del drammatico problema dell'esposizione infantile, tale istituto marchigiano ha costituito in epoca moderna e contemporanea un emblematico modello dell'efficiente collaborazione tra potere spirituale e temporale, e tra tradizionale apostolato cattolico e moderno impegno etico-civile. Tra Otto e Novecento, di fatto, lo stabilimento osimano si mostrò capace di delineare un intervento di protezione, educazione e valorizzazione della prima infanzia, non più basato solo sui valori della solidarietà cristiana, quanto più su una nuova pedagogica concezione della carità.