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Il venticinquennio che ci separa dalla riscoperta e dalla pubblicazione dell'"Exame das tradicoés phariseas" (1993) non è stato particolarmente ricco di studi e di ricerche dedicate a un testo che, fosse solo per la particolare tradizione "averroistica" in cui si inscrive e per gli sviluppi che ne ha fornito Spinoza, possiede tutti i tratti di un documento centrale, da cui non sarebbe più possibile prescindere. Sembra insomma che in questo venticinquennio, nonostante l'importanza e la centralità del testo ritrovato, si sia ricostituita, o non sia mai cessata di esistere, una sorta di "congiura del silenzio", che cancella l'Exame e rilancia costantemente la retorica antisemita dello pseudodacostiano Exemplar humanae vitae. Contro questo silenzio e contro questa retorica, il presente volume illustra la "complessità" della pagina dell'Exame, procedendo all'individuazione analitica di autori, opere, edizioni di testi che formavano la ricchissima biblioteca dacostiana.