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Tideo Acciarini è uno dei non pochi esempi di intellettuali di provincia' che nel corso del Quattrocento seppero affermarsi al di fuori della terra d'origine attraverso la professione delle humanae litterae, che egli esercitò sia in forma pubblica, come magister presso le scuole di varie località in Italia e in Dalmazia, sia in forma privata, come precettore presso importanti casate come gli Sforza di Pesaro e i Sanseverino di Bisignano e Salerno; vivo è infatti l'apprezzamento per il suo insegnamento espresso da due fra i suoi più grandi allievi: Marco Marulo e Aulo Giano Parrasio. Ma egli è anche espressione di quel fenomeno, senz'altro da approfondire, per cui piccole città marchigiane poterono formare personaggi capaci di stabilire importanti relazioni fra le due sponde dell'Adriatico, e di veicolare, anche al di là del mare, la nuova temperie umanistica. I contributi qui raccolti riportano l'attenzione su questa figura scarsamente conosciuta e a lungo dimenticata, che nonostante i contatti con nomi rilevanti dell'Umanesimo - Poliziano, Beroaldo - resta ancora, per molti aspetti, indefinita e misteriosa.