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La Guinea Equatoriale è un paese dell'Africa subsahariana di ridotte dimensioni e caratterizzato da un territorio estremamente frammentato, da una ricca ma precaria biodiversità, da forti contrasti etnici e squilibri sociali, così come da una vertiginosa trasformazione delle infrastrutture e degli insediamenti. Alla soglia del XXI secolo, è passata da un'economia di sussistenza, poggiata sullo sfruttamento delle risorse forestali e sulle coltivazioni di cacao e di caffè, a un'economia focalizzata unicamente sull'estrazione d'idrocarburi. Oggi, con un PIL pro capite tra i più alti del pianeta, la popolazione si trova a soffrire altissimi gradi di povertà, con indicatori sociali di sanità, scolarizzazione, mortalità infantile e speranza di vita tra i più bassi al mondo. Quarant'anni di governi autoritari hanno frustrato le speranze di libertà nate nel 1968, con l'indipendenza dalla Spagna. Complici gli interessi commerciali e la sete mondiale di petrolio, una ristretta corte familiare esercita una sorta di nuovo colonialismo tribale e sembra aver sequestrato lo Stato per utilizzarlo come patrimonio personale.