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"Venezia ha un 'doppio volto' di città antica e meravigliosamente conservata, piena di un passato che è ancora presente ed è anche il luogo dove, nel 1895, è nata la Biennale d'Arte, come proiezione in avanti dell'arte contemporanea. Il compito della critica è quello di segnare un percorso da un passato memorabile fino ai giorni nostri. La Pro Biennale è un'invenzione di Salvo Nugnes, vicino a me da tanti anni, che tenta di riprendere quello che feci, sul piano istituzionale, alla Biennale del 2011 ovvero di guardare un vasto campo di artisti, testarne la qualità e consentire loro di avere un luogo prestigioso dove farsi vedere. Questo è il limite inquietante della Biennale, la quale sembra procedere a selezioni e scelte che escludono la grande quantità di artisti giovani ed emergenti. Nel 2011 quando ho occupato quello spazio ho cercato di dissacrarlo dalla prepotenza e arroganza di una selezione fatta da un solo critico e mi sono spossessato dalla sezione critica per raggiungere quella dello spettatore, per scrutare merito e capacità. La Pro Biennale dice, nel nome stesso, quanto sia un'aspirazione per un artista entrare in Biennale. Un modo in cui si compensa un diritto leso. Per questo, la Pro Biennale ha lo scopo di soccorrere coloro che altrimenti non avrebbero la possibilità di farsi conoscere, mantenendo viva la fiamma della creatività. Molti infatti vivono nell'incubo e nell'incertezza di non poter mai essere riconosciuti in una dimensione ufficiale in cui lo Stato garantisca il puro diritto alla creatività, al pari di quello al lavoro, in quanto parte essenziale di una vita libera. Soffro per la mia impotenza, quella di non poter risolvere il problema di ciascun artista, perché il fatto che guardi le sue opere non diventa automaticamente un riconoscimento. La Pro Biennale è quindi un augurio agli artisti di trovare democraticamente la possibilità di affermare la loro aristocratica capacità individuale. La democrazia rende tutti uguali, l'arte rende disuguali e nella disuguaglianza gli artisti che hanno più valore hanno successo. I grandi non possono essere che pochi: ciò che rende la vita straordinaria è la differenza, la diversità. L'arte ci innalza e rende vicini a Dio." (Vittorio Sgarbi)