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"Avevo scritto già anni fa come Maggioni sia con pieno diritto parte in causa di una linea di pittura che, proprio qui in Lombardia, come per una sorte di comune denominatore, ha tenuto e tiene assieme, per assonanze e parallelismi spesso tanto sfuggenti quanto però concreti, presenza e temperamenti diversi. Una linea che nel paesaggio e nella natura cerca e trova l'innesco di una tensione espressiva sempre singolare, sospesa ogni volta, pur nella diversità di ciascuno, all'equilibrio straordinario tra l'immagine figurativa e l'immagine informale, tra il racconto della visione e lo spolverio dei sentimenti puri, all'interno di una complessità di spunti, di motivi, di contributi stilistici che rimane sorprendente. Questa linea, questa sorta di imprinting naturalistico e insieme espressionistico ed esistenziale, meditativo e assorto, lirico e inquieto, è stata la sua genesi, la partenza verso un'avventura d'arte che si è mossa su più territori, esplorando e affollando stagione per stagione, direttrici formalmente differenti, linguaggi "primitivi" o diversamente sofisticati." (Giorgio Seveso)