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"È stato scritto, in tempi non sospetti, come le arti visive del terzo millennio abbiano ormai da tempo lascito i territori storici degli "ismi" per un viaggio senza regole né stazioni predeterminate. La catalogazione e presentazione critica di artisti moderni risulta pertanto estremamente complessa e difficile per quella linea del modello che ha sostituito quella della unicità. Per la tensione verso l'immagine mediatica, per un ritrovato primitivismo inteso come semplificazione ad oltranza dei linguaggi che divengono così metalinguaggi. La "questione" contemporanea delle arti visive si consuma alle soglie del terzo millennio bruciando le sue stazioni dalla grande rivoluzione industriale del 1870 a tutto il Novecento." (Dalla prefazione di Valerio Grimaldi e Paolo Levi)