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Nella corrispondenza tra la mai completamente esperita singolarità delle architetture e dei luoghi di Roma e gli studi sulla stratificazione dei suoi insediamenti si colloca questa storia di teatri progettati e non costruiti. In parallelo a quella degli edifici realizzati, la storia delle architetture immaginate illumina la conformazione della città attuale e ne rende più evidenti caratteri e contraddizioni. La vicenda delle sale per gli spettacoli è in questo senso esemplare; che alla città delle scenografie barocche e alla fitta rete di luoghi destinati agli spettacoli, realizzati nel corso dei secoli XVII e XVIII, ha fatto seguito, all'inizio dell'800, una reiterata impossibilità di arrivare alla costruzione d'un nuovo teatro pubblico, in conseguenza d'una difficoltà di trasformazione sociale, civile e architettonica, su cui molto resta da indagare. Il non realizzato teatro di Roma prende forma nelle storie del Teatro Municipale, del Teatro Massimo o Teatro Regio e in quella dell'Auditorium, che fanno interagire immagini diverse, sul fondo della straordinaria complessità formale dei luoghi. Così la città non costruita è parte integrante di quella che abbiamo sotto gli occhi e, a volte, solo attraverso quella è possibile "vedere" l'immagine più significativa di questa.